24 novembre 2021
Non riusciamo in poche righe a spiegare quello che Grazia Honegger Fresco ha fatto per noi e per i nostri servizi, solo una parola ci esce spontanea: Grazie!!!
È cosi che vogliamo iniziare il nostro articolo di questo mese, ringraziando una persona per noi molto speciale: Grazia Honegger Fresco.
È passato un anno dalla sua morte, ma riusciamo a scrivere solo ora perché il vuoto che ha lasciato dentro di noi è stato immenso.
Lei, per i nostri nidi, è stata una persona speciale: ha saputo entrare nei nostri servizi e nel nostro cuore con delicatezza, rispetto e determinazione.
Per più di 15 anni ha lavorato con noi! Ci ha portato un’idea di bambino e di bambina competente, un’idea di bambino/a capace, che ha il diritto di trovare contesti belli, curati, pensati e soprattutto credeva in noi, considerandoci professioniste e persone di valore in grado di accompagnare il bambino/a nel suo stare bene e nella sua crescita sotto ogni punto di vista, ha sempre parlato di noi come esperte che fanno un lavoro meraviglioso, ma purtroppo poco valorizzato e faticoso.
Quante volte ci siamo sentite dire: “Occuparsi di un bambino piccolo cosa sarà mai??? I bambini piccoli non capiscono, si adattano, non hanno bisogno di grandi cose basta che siano puliti e che abbiano la pancia piena”. Noi lo sapevamo che non era così, che il nostro “prenderci cura” non era solo assistenza, ma era bello sentirsi dire da lei il valore che ha un bambino/a fin dalla nascita, il valore del tempo e della ricerca di strategie studiate e ricercate nei minimi particolari.
È stato ossigeno puro per noi renderci conto che quello per cui noi lottavamo da tempo, era così ben spiegato e radicato nel suo essere e nel suo cuore.
I bambini e le bambine sono persone speciali e uniche, sono in grado di sviluppare le loro potenzialità motorie, cognitive, emotive, affettive e sociali, ma devono saper trovare contesti relazionali attenti, sapienti e favorevoli.
Miliardi di volte ci ha spronato a guardare il bambino/a, quel bambino/a che è il nostro progetto: fin dalla nascita è un essere pensante, appassionato e curioso.
Necessariamente dipendente dall’adulto possiede però un’innata abilità nel comunicare i suoi bisogni vitali e nel richiedere ed ottenere soddisfacimento se accanto a lui trova persone in ascolto e capaci di accogliere le sue richieste.
Su questo modo di vedere ciascun bambino/a e osservarne la crescita per poter rispondere al meglio ai suoi bisogni, abbiamo fondato la nostra idea di servizio e la nostra attività quotidiana.
Questi sono solo alcuni dei concetti chiave che ci ha trasmesso in questi anni e che sono alla base della eredità che ci ha lasciato e dell’impegno che continuiamo a mettere nel nostro lavoro.
Ci piace ricordare quando, nel lontano 2003, ha visitato i nostri nidi e ci ha proposto uno stage formativo con il suo staff di “Percorsi per crescere”. Non sapevamo bene cosa ci aspettava, ma l’entusiasmo, la voglia e la curiosità erano tangibili per tutti noi coinvolti in questa nuova avventura. Non entriamo nel merito di questa esperienza indimenticabile che ha interessato tutto il personale dei nostri servizi, ma vogliamo condividere un momento che è fissato nel nostro cuore e nel nostro agire quotidiano.
Una mattina ci siamo alzate e tu eri seduta con una brocca sul tavolo, un catino di quelli vecchi che sanno di buono, una salvietta e un sapone. Facevamo rumore e si parlava ad alta voce, tu ci guardavi e poi in silenzio hai iniziato a prendere la brocca. Tutto si è silenziato, tutti noi guardavamo le tue mani e quello che facevi in religioso silenzio, non sappiamo perché, ma i tuoi modi e i tuoi tempi ci hanno messo in ascolto. Ricordiamo il rumore dell’acqua che entrando nel catino gorgogliava e produceva schizzi sul tavolo, gli sguardi tra di noi e tu che con incanto guardavi le tue mani….
E poi le tue parole: “Quanta schiuma…” Hai insaponato le mani per un lungo momento poi sei passata alle dita, una alla volta, piano piano e poi ci hai guardato hai sorriso e noi abbiamo risposto senza bisogno di parlare.
Eravamo insieme in quella tua attività! Hai sciacquato le mani e hai asciugato con attenzione e calma tutte le dita e poi hai riposto tutto in ordine il materiale.Noi da quel giorno non abbiamo più lavato le mani nello stesso modo, né le nostre né quelle dei bambini dei nostri nidi.
Quando certe emozioni le vivi in prima persona, ne capisci meglio il senso e il tuo fare diventa intenzionale.