04 luglio 2022

Il mondo delle regole (stagione 2)

Lo scorso articolo pubblicato si era concluso con una domanda a voi rivolta: se doveste inventare una regola nuova, quale sarebbe? Ci avete pensato?
La parola regola deriva dal latino “regere” che significa “andare dritto”. La regola dunque richiama l’ordine delle cose ripetutamente verificato e pertanto sentito come stabile, normale e normativo
Che significato ha questa parola in contesto educativo? Cosa ne pensano bambini e bambine?
Quando si comincia a parlare di regole in famiglia? Chi fa le regole?
Siamo abituati a ragionare per dicotomie e assoluti, spesso si pensa  alle regole come qualcosa di antitetico alla libertà. Regole vs libertà. In realtà fin dalla nascita i bambini e le bambine si adattano a regole implicite e non sempre consapevoli delle comunità sociali nelle quali vivono. La cultura dei genitori, quella di provenienza delle famiglie dei genitori, quelle del paese in cui si nasce, della lingua che si parla  e via via dei modelli educativi che si incontrano crescendo.
Quali sono le regole corrette per crescere un bebè?
Infinite, non si possono definire da fuori, non sono fisse, immutabili, ma si trasformano di continuo e ogni famiglia trova quelle adatte al proprio vivere.
Diventare genitori trasforma le regole della coppia senza figli/e : nuovi tempi, nuovi spazi….
Testimonianze?
Una mamma in un incontro con questa tematica ci dice per me un bimbo piccolo non ha regole un’altra invece ci dice meglio che fin da piccolo capisca che ci sono delle regole da rispettare, un papà sottolinea che per lui la regola certa è che si mangia tutti insieme, insiste dicendo che a tavola si sta senza cellulare, un altra mamma ricorda le parole della sua mamma che le diceva che quello che c’era nel piatto era da finire e lei lo ripete alla sua bambina, una nonna in un altro incontro appena svolto ci dice che i bambini devono trasgredire un pò le regole è nella loro natura, un nonno verso la fine dell’incontro ci dice che a casa sua era sempre la moglie che dava le regole, un altro invece ci ricorda che il premio se mangiavi tutto era sempre la caramella rossana quella con la carta rossa.
Che dire forse che le regole uguali per tutti non esistono? 
La cosa importante è lasciare che queste trasformazioni si compiano in modo coerente rispetto a come siamo.
Un bimbo o una bimba è questo che coglie : quanto la comunità di adulti che lo/la educa con ruoli diversi è coerente. Queste regole che vive  vengono così riconosciute come “normalità”e interiorizzate e lo/la accompagneranno  nell’adulto che diventerà domani.
In un bellissimo film del 2016 “Captain Fantastic”, il protagonista Ben (Viggo Mortensen) è un padre di sei figli che ha deciso di crescere la sua famiglia  lontano dal modello americano capitalista. Li ha cresciuti nella foresta procacciandosi cibo da soli, leggendo Chomsky in profonda armonia con la natura. Questo modello estremo, che si rivela come tale ricco di contraddizioni, è estremamente normale e coerente per tutta la famiglia. Nel corso del film Ben si trova però a dover trasformare questo modello di vita adattandosi a cambiamenti anche radicali portati dalla vita , non senza fatica e sofferenza. 
A volte, cambiare idea significa crescere come adulti, permetterci di aprire nuove porte chiudendone altre alle nostre spalle per avanzare con maggiore competenza e sicurezza. 
Questa storia da voce a quello che accade in ogni famiglia, sebbene in modo diverso : le regole con le quali veniamo al mondo ci definiscono ma possiamo trasformarle in qualsiasi momento adattandole a cambiamenti con l’unico obiettivo di stare meglio e sentirci protetti.
Quali sono delle regole in cui ti senti “stretto “ come genitore ma che non riesci a trasformare?*
(*se vuoi condividere qualche riflessione con la nostra redazione scrivi a bambiniegenitori.bergamo@gmail.com)