27 aprile 2022

In punta di piedi

Nel tempo del lockdown. Riflessioni a più di un anno di distanza.*

Nell’emergenza il passaggio temporaneo dalla relazione in presenza ai legami educativi a distanza ha richiesto uno sforzo da entrambe le parti e  una rinegoziazione del rapporto tra educatrici e genitori.

Perché ne riparliamo?

La comunicazione a distanza, le modalità di incontro tra genitori ed educatrici e le proposte per i bambini e le bambine … per noi è stata  un’esperienza arricchente da non di dimenticare.

Quali  gli obiettivi definiti  dal gruppo di coordinamento?                                                                  

La decisione del contatto iniziale è partita dopo un mese di lockdown , l’obiettivo iniziale è stato quello di attivare un contatto con i bambini/e attraverso le famiglie allo scopo di offrire occasioni di gioco e di attività. In seguito l’obiettivo è stato anche quello di porsi in ascolto dei genitori con un approccio comunicativo individualizzato per stabilire tempi e modalità dell’incontro con un atteggiamento delicato definito appunto in” Punta di piedi” . 

Cosa comporta entrare nella vita familiare attraverso le telefonate?

La comunicazione con la nuova modalità di contatto a distanza, ha previsto una forma personalizzata e concordata con ciascun genitore motivato da una adesione soggettiva e da una condivisione dei singoli genitori. La cura del contatto diretto precedente, tra educatrice e genitore, si è rivelata un elemento importante e centrale per la partecipazione e  nei fatti ha facilitato  gli accordi  sia per riallacciare con i genitori i  rapporti interrotti  sia per  inviare nuove  proposte ai bambini  e alle bambine a casa.

Come modifica le modalità comunicative e relazionali?

Di fatto ha ampliato  lo spazio, l’iniziativa e il protagonismo del genitore. Non consente all’educatrice l’osservazione diretta del comportamento di entrambi, ma comporta la necessità di affidarsi alle valutazioni, al punto di vista e al vissuto del genitore per conoscere l’esperienza che sta vivendo il bambino/a dentro le mura domestiche. 

Questo apre piste nuove nella relazione tra adulti?

L’approfondimento di questa modalità di contatto che richiede delicatezza, maggiore vicinanza ha  mostrato un rapporto con le famiglie fatto di  informalità e/o di più “umanità” all’interno di una dimensione professionale grazie alla capacità comunicativa delle educatrici. Il setting cambia, cambia la modalità di osservazione e di lettura del contesto relazionale  è un nuovo modo di dialogare che impone dei limiti, come il trovarsi davanti ad uno schermo, avere tempi di dialogo alterati dalle connessioni e una diversa fluidità di scambio. Nello stesso tempo  apre una finestra dentro l’ambiente di casa  fatto di normalità, di abitudini famigliari e di accoglienza di persone che vengono riconosciute come importanti da tutta la famiglia. 

Giochi proposte  e attività a distanza 

Le educatrici non hanno pensato che i genitori potessero ricostruire l’ambiente e la giornata educativa del nido in ambito domestico, ma nemmeno  che potessero delegare la gestione dei bambini all’educatrice per il tempo del collegamento in video.  È stato  opportuno, invece, rinegoziare spazi e tempi, entrare nelle case “in punta di piedi” e rispettarne l’intimità e le complessità della vita domestica  e concordare i momenti dell’incontro e della separazione, individuare insieme gli strumenti e le proposte più accessibili e più desiderate.

Ma allora quali  proposte potevano essere piacevoli e coinvolgenti per bambini/e piccoli a casa? 

Le educatrici hanno scelto proposte che richiamavano momenti e situazioni molto gradite ai bambini e pertanto sono state inviate filastrocche, canzoni e piccole storie, molto amate e molto richieste, con l’obiettivo di riportare a memoria le esperienze più piacevoli legate al nido, ai compagni e a se stesse.

Ecco i link di qualcuna delle proposte....

 

Con queste poche righe vogliamo ringraziare,  ancora una volta,  tutte le famiglie che hanno voluto condividere momenti delicati  e a volte difficili, che hanno gradito i  colloqui, apprezzato   le proposte pensate per ogni singolo bambino/e da parte delle educatrici diventate progressivamente capaci di utilizzare strumenti quasi sconosciuti.  

*Parte di queste riflessioni sono emerse  grazie ai questionari  compilati da genitori ed educatrici e grazie alla rilettura  fatta per la formazione proposta dalla pedagogista Dott.ssa Nice Terzi nell’ambito del progetto formativo “Costruire Fiducie tra gli adulti” Progetto  L.R. n.18/2018 Iniziative indicate nella DGR N.1638 del 20.05.19.