03 gennaio 2024
Il sistema integrato ZEROSEI
La sperimentazione viene avviata in due istituti comprensivi della città. All’interno delle scuole dell’infanzia “Meucci”, istituto comprensivo Mille quartiere Loreto, e “Girasoli”, istituto comprensivo Alberico da Rosciate quartiere Borgo Santa Caterina, sono state istituite due sezioni di nido che ospitano fino a 20 bambini e bambine a partire dai 15 mesi di età. Le insegnanti e le educatrici hanno partecipato ad un percorso formativo, prima con l’università Bicocca di Milano ed in seguito con la cooperativa sociale “Percorsi per crescere”, per la creazione di un sistema integrato 0/6 nell’ottica di una continuità autentica tra servizi. Il ripensare insieme gli spazi, i materiali, le pratiche e l’idea stessa di bambino ha consentito ad entrambe le parti di modificare il proprio punto di vista in un lavoro di ricerca costante. La continuità tra scuola dell’infanzia e nido si esplicita nell’attenzione all’accoglienza, all’ascolto, alla cura dei bambini e delle bambine: le competenze acquisite nei primi tre anni di vita sono riconosciute e sostenute nel passaggio da un ordine all’altro. Gli adulti condividono un’idea comune di bambino e attraverso le osservazioni predispongono una base per creare una relazione fiduciosa, proponendo i giusti materiali nei tempi corretti, rispettando i bambini e le bambine e dando loro il tempo necessario perché siano protagonisti del loro fare. I bambini e le bambine all’interno del Polo hanno la possibilità di vivere in ambienti pensati e a misura e di entrare in contatto con bambini e bambine più grandi. Proposte individuali si affiancano ad esperienze in piccolo gruppo in modo da rispettare la concentrazione individuale e sostenere contemporaneamente il valore dell’interazione. Fondamentali sono gli incontri e gli scambi tra le diverse realtà: ci sono spazi di vita comuni e, indicativamente a partire dal mese di aprile, una volta alla settimana, i bimbi e le bimbe di 2 anni sono accompagnati dall’educatrice di riferimento all’interno delle stanze dell’infanzia, dove hanno la possibilità di iniziare a conoscere le insegnanti e i/le compagni/e più grandi. La presenza di questi ultimi favorisce lo scambio, l’aiuto reciproco, la messa in valore della diversità individuale. I/le piccoli/e ritrovano negli spazi dell’infanzia materiali e proposte già conosciute, ma trovano anche le loro estensioni e vedono i compagni più grandi utilizzarle e sul loro esempio iniziano ad approcciarsi ad esse. Sperimentano modalità di relazione differenti, rimangono affascinati dal fare dei “grandi”, li osservano e si lasciano guidare. Partendo da una base sicura hanno la possibilità di sperimentarsi in attività che arricchiscono le loro aree di competenza … Può quindi accadere, dopo alcune settimane, che la mattina bussino alla porta del nido. È Alice, una bambina che il prossimo anno frequenterà la scuola primaria. È venuta a chiamarci: “Paola – la maestra- vi aspetta in stanza.” Seguendo Alice alcuni bambini del nido attraversano il corridoio ed entrano nella stanza gialla. Paola è sulla soglia, saluta e chiama per nome ogni bambino che arriva. L’educatrice è poco più indietro, un po’ in disparte lascia che ognuno scelga come approcciarsi al nuovo ambiente. Luca entra diretto e va al tappeto dove alcuni grandi stanno costruendo una pista per le auto. Margherita invece, aiutata da Alice, si siede al tavolo ed inizia a predisporre l’occorrente per dipingere con l’acquerello. Marta aspetta vicino all’entrata che arrivi l’educatrice e le tende la mano prima di varcare la soglia. Entrano in contatto con i rituali che scandiscono la giornata all’infanzia, partecipano al momento dello spuntino e del pranzo e costruiscono quei riferimenti che permetteranno di vivere tempi più lunghi in questi ambienti. Al momento dell’ambientamento a settembre avranno già intessuto relazioni significative con le insegnanti e con alcuni/e dei/lle compagni/e, sapranno orientarsi nei luoghi e nei tempi della nuova realtà. Tutto ciò permetterà loro di vivere questo momento di passaggio senza fratture e di ritrovarsi protagonisti del loro agire. Educatrici ed insegnanti hanno la possibilità di lavorare su un arco di tempo molto lungo, di mantenere vivo un dialogo con le famiglie e di essere testimoni e custodi di una storia che si dipana nel corso degli anni. Ecco i Poli integrati 0/6 della nostra città: