
11 September 2025
La comunicazione non violenta nel gioco cooperativo
Abbiamo già scritto di come, per le Ludoteche del comune di Bergamo, sia necessario e intrinseco l’utilizzo della Comunicazione Non Violenta nella quotidianità del servizio. Servizio che vive il gioco come l’attività principale che fa da regia all’utilizzo di un tempo buono e buone pratiche. Perché accostare CNV e gioco? Il gioco, proprio come la CNV, nella sua accezione positiva più superlativa, offre la possibilità di sviluppare, crescere e migliorare relazioni e legami. Nelle Ludoteche si sperimentano spesso giochi cooperativi, ovvero giochi in cui i partecipanti collaborano tutti insieme per raggiungere un obiettivo comune. Si vince tutti insieme, si perde tutti insieme. Spesso, in questa particolare tipologia di gioco, è necessario che si instauri un clima dove la comunicazione non verbale sia facilmente comprensibile a tutti (giocatori, spettatori, curiosi). Come riuscirci? Beh, grazie all’empatia. Requisito fondamentale per l’instaurarsi di una comunicazione non violenta efficace. Spesso, nei giochi cooperativi, è necessario che i partecipanti si capiscano con uno sguardo, un’espressione facciale, un ghigno. Il saper tradurre messaggi di questo tipo implica un certo grado d’intimità, di profondità, non necessariamente conseguente a una conoscenza duratura nel tempo, ma di quella capacità di mettersi sulle stesse frequenze. Le frequenze delle pance che vibrano e che si fanno melodia nelle diversità di ogni singolo elemento o strumento. Per farlo occorre il sostegno di tutti. Proprio come per la CNV, non è importante solo una parte, non è importante solo chi la mette in atto, ma anche chi ne è destinatario. Offro il mio aiuto a chi vuole riceverlo per creare un qualcosa, che nel caso dei giochi cooperativi conduca alla buona riuscita dell’esperienza, nel caso della CNV conduca alla buona messa in circolo di uno o più messaggi. Non sempre tutto è così semplice, spontaneo e di facile cadenza. Quindi che si fa? Si procede per tentativi, accogliendo il fallimento, eliminando dall’’errore la frustrazione, ma evidenziandone l’insegnamento facendosi portatori di positività, di entusiasmo, di vitalità. L’incitazione tra i partecipanti, nei giochi cooperativi, è fondamentale (come del resto, nella vita in generale). Sentirsi sorretti, accolti, apprezzati in un clima d’assenza di giudizio pone le basi per una buona riuscita del gioco. Se tutto ciò non bastasse per raggiungere l’obiettivo? Resterà sempre la soddisfazione per aver vissuto un’esperienza divertente, che ci ha lasciato un dono, sia esso la conoscenza più approfondita di una persona, la comprensione di un messaggio amico o un’ora trascorsa in un modo diverso dal solito, sperimentando un qualcosa che possa essere seme di cose buone.