27 luglio 2023
l termine resilienza deriva dal latino “resilire” che significa “saltare indietro, ritornare in fretta, di colpo, rimbalzare, ripercuotersi” e dunque in modo traslato “ritirarsi, restringersi, contrarsi”. Anche se il termine è principalmente utilizzato nell’ambito della fisica e in ingegneria per indicare la capacità di un materiale di resistere a un urto ultimamente è stato adottato anche nelle discipline sociali. In generale per resilienza si intende quel processo che permette agli individui di far fronte alle proprie avversità facendo leva sulle proprie risorse interne (fiducia in sé, strategie di coping, competenze sociali) ed esterne (relazioni familiari, con i pari a scuola, nei centri di ricreazione) e di uscirne vincitore. Non si tratta di una capacità innata, ma piuttosto di una capacità che può essere sostenuta e sviluppata, negli adulti e nei bambini/e. È infatti il risultato di una costante interazione tra una potenziale disposizione caratteriale e circostanze esterne.
Anche se la resilienza è un processo che può essere portato avanti con successo a qualsiasi età, la prima infanzia è un momento cruciale in cui si ha l’occasione, come società, di assicurare che i bambini/e siano messi nelle migliori condizioni per affrontare eventuali esperienze negative nel corso della propria vita. Un’esperienza positiva soprattutto nei primi anni di vita, caratterizzata da cure efficienti, da un buon rapporto tra educatori/trici e famiglie costituisce quindi un fattore protettivo per bambini/e a rischio di maltrattamento.
Non solo, servizi per l’infanzia diffusi ed efficaci, dove l’azione dei professionisti può supportare i genitori nel promuovere a loro volta un ambiente familiare sereno che metta i bambini/e nelle migliori condizioni per sviluppare la resilienza: se i genitori sono in grado di gestire lo stress dovuto a una situazione difficile, diminuisce anche la probabilità che la frustrazione li porti a rivalersi su figli/e adottando comportamenti adeguati alle esigenze dei bambini nelle diverse età.Tali operatori, mediante la costruzione di una relazione d’aiuto autentica, possono promuovere, rafforzare e sostenere il processo di resilienza nei propri beneficiari, assumendo così il ruolo di Tutori di Resilienza.
Per questo nasce lo “Spazio tEssere” a Bergamo, ospitato presso il Centro Famiglia “Rita Gay” in Via Legrenzi, 31, dedicato all’incontro e coinvolgimento delle famiglie con bambini e bambine della fascia 0-6. L’obiettivo del progetto consiste nel coinvolgerli con azioni personalizzate in base alle proprie necessità così da garantire supporto alle funzioni genitoriali. Qui le famiglie possono trovare uno sportello di ascolto, dove, dopo una prima fase di rilevamento dei bisogni specifici, possono accedere a percorsi laboratoriali per genitori e bambine/i azioni di educativa domiciliare (home visiting) e consulenze psicopedagogiche.
Lo “Spazio tEssere” si fonda sul principio che ciascuna persona - ciascuna tessera, adulto o bambino/a - ha bisogno di sentirsi accolta, presa in carico e valorizzata, per accrescere le proprie competenze e il proprio valore personale e contribuire a creare qualcosa di più grande di sé stessa, proprio come in un mosaico ciascun tassello ha il proprio specifico e insostituibile ruolo e serve a dar forma e colore, unito agli altri, all’opera intera. Inoltre, lo Spazio tEssere opera per la “ricucitura” ed intessitura di legami sociali ed affettivi compromessi dalle fatiche quotidiane – soprattutto grazie alla possibilità di attivare in modo agile la consulenza psicopedagogica e di educativa domiciliare in presenza di rischi o momenti di difficoltà e conflitto che trascendono le capacità del singolo genitore di reagire. Il principio sotteso a questo intervento è che ogni genitore possieda delle risorse attivabili e valorizzabili nel percorso di cura dei propri figli e delle proprie figlie e nella gestione delle proprie capacità genitoriali; un intervento precoce a sostegno delle fragilità o a mitigazione di un momento di difficoltà possono evitare l’innestarsi di vissuti di inadeguatezza e di pratiche educative frammentarie.
Questo spazio è realizzato nell’ambito del progetto triennale “TenerAmente verso un’infanzia felice”, selezionato da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile, e mira a potenziare i servizi socio-educativi a sostegno di famiglie con bambini e bambine 0-6 in condizione di vulnerabilità erogati da soggetti pubblici e del privato socialedi Bergamo, Pescara, Bari, Napoli e Catania-Misterbianco.Nell’Ambito territoriale 1 di Bergamo oltre al Comune di Bergamo coinvolto come capofila, coinvolge come partner implementatori le Cooperative sociali Generazioni FA e AEPER, oltre che l’ASST Papa Giovanni XXIII.
Per maggiori informazioni, contattare il seguente numero 035 19910009 oppure potete scrivere una mail all'indirizzo spaziotessere.bg@gmail.com e sarete ricontattati negli orari di apertura.