03 dicembre 2015

Va al nido: che paura!

Con questo articolo vorremmo condividere il percorso che, come operatori dei Servizi per l’infanzia del Comune di Bergamo, abbiamo intrapreso attorno al tema delle paure degli adulti nel momento in cui la coppia genitore/bambino vive insieme l’esperienza dell’ ingresso al nido.

La nostra intenzione è quella di accogliere, sostenere, accompagnare i protagonisti , bambini e genitori , dell’ambientamento (vedasi articolo precedente del blog”), consapevoli che non solo il bambino necessita di attenzioni , ma anche l’adulto che si prende cura di lui con il ruolo di mediatore. Spesso gli adulti sono coloro che hanno più paure, riconosciute o meno.

Parlare di paure fa paura, soprattutto se queste sono dei “ grandi.

Per comprendere quali e quante possono essere, abbiamo raccolto delle testimonianze di coloro che, hanno vissuto direttamente il tempo dell’ambientamento in questi primi mesi dell’anno, all’interno dei nostri nidi.

Ai genitori abbiamo rivolto questa domanda :

Quali sono le paure che come genitore mi trovo a vivere in questo tempo di ambientamento ?

Gli stati d’animo emersi si manifestano nelle emozioni legate  articolo paura 1all’abbandono , alla fiducia non ancora acquisita, ai dubbi sulle cure non adeguate, al dar senso alla sofferenza dei bambini/e, alla preoccupazione rispetto alla partecipazione alla vita sociale

Di seguito si possono leggere alcune delle risposte che i genitori hanno dato raggruppate per tematiche:

 

SUL TEMA DELL’ABBANDONO…

Ho paura che:

“….. lui non si senta sereno o peggio si senta abbandonato….”

“….. gli manchi tanto l’affetto che gli do io come mamma, che si senta solo o messo da parte……”

“…..sentano di far loro un torto….”

 

SUL TEMA DELLE CURE…

Ho paura che:

“….che l’educatrice non abbia la sensibilità l’attenzione per capire le necessità dei miei bambini….”

“…mi preoccupa il momento della nanna…”

“….che sia lasciato a digiuno se fa storie mentre mangia…”

 

SUL TEMA DELLA FIDUCIA ..

Ho paura:

“….di lasciare il bambino a persone sconosciute….”

“….perchè non ho fiducia nella bimba…”

“….che non venga capito nei suoi bisogni fondamentali…

 

SUL TEMA DELLA SOFFERENZA..

Ho paura che:

“… la bambina soffra per il distacco dalla mamma…”

 

SUL TEMA DELLA VITA SOCIALE….

Ho paura che:

“…. venga graffiata….”

“… venga morso…”

“….possa farsi male, cadere,….”

“…..possa fare del male agli altri…”

 

Questi pensieri sono oggetto di riflessione per il gruppo di lavoro del nido, e su essi verranno messe in atto azioni per affrontare, accompagnare e sostenere, i genitori affinchè possano ……sciogliere questi “nodi”.

Un elemento facilitatore è sicuramente il tempo, il “signor Tempo” che tanto aiuta in situazioni complesse. Non dobbiamo cercare una risposta immediata nel “qui e ora”, ma sarà nel trascorrere la quotidianità, la conoscenza reciproca, il comportamento palesato degli educatori, le parole che accompagnano gli agiti, che permetteranno di costruire la fiducia.

Si, è una questione di fiducia, che non si può pretendere di avere a scatola chiusa, nel momento in cui come genitore affidi il bene più prezioso a degli estranei.

Tutto ciò è un cammino , in cui gli operatori del nido mettono in atto strategie per i genitori, perchè possano affrontare al meglio questo primo passaggio “nella società” del loro figlio; quotidianamente si mantiene uno scambio in merito ai loro sentimenti e ai cambiamenti che vivono a casa, si offre l’ opportunità di aver colloqui individuali con la famiglia, si programmano incontri di verifica dell’ambientamento a piccoli gruppi di genitori, e altro.

paura 5Ormai la gran parte degli ambientamenti sono conclusi, e con essi anche alcune paure forse sono state superate…. vorremmo monitorare se ci sono state evoluzioni o regressi intorno a questo tema e così , fra qualche mese, verrà somministrato ai genitori un altro questionario con una nuova domanda, per indagare quale percorso è stato fatto, cosa si è modificato rispetto ai timori iniziali, cosa si è percepito all’interno del nido.

Nel frattempo diamo voce ai sentimenti, senza celarli, ma imparando insieme a legittimati e a gestirli.