10 dicembre 2015
Quando i bambini e le bambine hanno già tutto
Può diventare un bel problema quando le stanze dei nostri bambini sono piene di giocattoli, il più delle volte non utilizzati. I bambini, che sono i nostri esperti del gioco, ci mandano un segnale chiaro: gli oggetti che riempiono, ingombrano i loro spazi e a volte sembrano sommergerli spesso non sono evocatori e stimolatori di gioco; sono appariscenti, magari costosi, ma non sempre utili. Certe volte ci facciamo condizionare dall’idea di un regalo che lasci a bocca aperta perché luccica, è grande, è di moda o si riferisce al personaggio televisivo del momento… Questo è un pensiero che ci porta fuori strada rispetto alla domanda essenziale che dovremmo porci: è qualcosa di davvero interessante? permette di mettere in moto il corpo, la mente, l’immaginazione del nostro bambino? gli lascia uno spazio di espressione di sé? La difficoltà che sentiamo nella ricerca di un oggetto da regalare suscita preoccupazione, e spesso ci porta a colpevolizzare i bambini: “Hanno tutto, ma non sono mai contenti”. Alla fine è il bambino a risultare inadeguato, incontentabile, viziato, privo di fantasia… un regalo un po’ amaro, no? “Per giocattolo si intende un oggetto di qualsiasi genere e origine, definibile come ‘catalizzatore di gioco’, che funziona in quanto sviluppa attività ludica” (dall’enciclopedia Treccani) Come adulti è nostra responsabilità porre l’attenzione al fatto che un giocattolo favorisca un reale benessere del bambino. Al tempo stesso però è importante saper osservare e tener ben presente cosa il bambino sceglie liberamente, poiché il giocattolo lo riguarda direttamente e dunque ha senso se gli piace. È quindi da ricercare una mediazione fra ciò che l’adulto sa (cosa può far bene al bambino) e ciò che il bambino desidera. Sappiamo che tra le scelte preferite dai bambini per giocare ci sono dei ‘non giocattoli’, oggetti vari che vengono scelti per le loro caratteristiche di forma, materiale, aspetti simbolici e affettivi che consentono, durante il gioco, di traslarli in una diversa modalità d’uso, in un altro mondo di significati. Partiamo proprio da quello che i bambini ricercano e utilizzano spontaneamente per giocare davvero: non aprono forse i cassetti della cucina analizzandone attentamente il contenuto e utilizzandolo in modo creativo? Non amano frugare nell’armadio della mamma e provare i suoi vestiti? Non sono instancabili osservatori e collezionisti di foglie, sassi, rametti, insetti? Da queste osservazioni possiamo trarre qualche riflessione riguardo a ciò che i bambini preferiscono:elementi intimi, affettivi, simbolici importanti; Un semplice tappo forato (per esempio spargi zucchero a velo) e una stringa diventano un interessante gioco d’infilo. Il fatto che accanto ci sia un adulto che svolge con impegno un’attività simile (ricamo) arricchisce il gioco di significato. spazio per un’esplorazione che vada oltre, apra a nuovi pensieri; Alcune bottigliette di peso diverso possono essere occasione per interessanti esperimenti di fisica. qualcosa di non troppo strutturato e determinato, con un margine di ambiguità che consenta di esprimere qualcosa di sé attraverso un piccolo atto creativo. Anche i giocattoli acquistati possono essere ottimi…. Per gli acquisti possiamo senz’altro rivolgerci ai classici negozi, ma perché non provare a curiosare anche in ferramenta, merceria, casalinghi o… nel bosco? Potrebbe essere utile, divertente e stimolante per nuove idee regalo: una scatola di sassi ben scelti per le loro caratteristiche estetiche, tattili, di forma impilabile; una collezione di pezzetti di stoffe, filati, bottoni; viti e bulloni; una lente d’ingrandimento… naturalmente il tutto con un occhio attento alla sicurezza del bambino (se in questo momento lancia, meglio una palla che i sassi…!). La scelta accurata della confezione in cui riporre il materiale conferisce senso e valore al tutto. Riciclando possiamo creare scatole a scomparti, preziosi cofanetti, astucci su misura. È decisamente un buon investimento: il giocattolo è unico, il suo valore affettivo impagabile per il bambino. E chi lo fa si regala a sua volta un tempo diverso rispetto al ritmo quotidiano o alla frenesia che spesso accompagna gli acquisti: un tempo di cura, di pensiero attento e affettuoso per quel bambino, per il tuo bambino. Questo fa bene alla relazione, è un valore aggiunto… un regalo in più! “Viviamo in una società troppo ricca, ma malamente ricca, che fa tutto lei, che ti fa trovare tutto bello e pronto e impacchettato(…..). Recuperiamo la gioia, il gusto di suonare (male), di dipingere (peggio), di recitare (da cani), di fare film (pessimi)… ma di suonare, dipingere, recitare, fare film noi. Ebbene, il gioco intelligente collettivo è una delle forme più semplici, e secondo me più efficaci, per recuperare la creatività nella passiva e passivizzante società dei consumi”. (Da “Il giocattolo più grande” di Lucio Lombardo Radice)
Quando i bambini hanno già tuttoPiccola riflessione sull’idea di giocattolo.
Se far regali (che dovrebbe essere un piacere) diventa un problema
Si avvicina il periodo dei regali… ma cosa regalare?
Cos’è un giocattolo?
Uno sguardo attento sul fare del bambino
E l’idea di costruire da noi un semplice gioco?
PER FINIRE…DUE REGALI PER VOI!