19 novembre 2018

Guardare il mondo con gli occhi dei bambini e delle bambine

Ormai sono infiniti gli articoli che parlano dei diritti dei bambini e delle bambine dalla loro prima stesura nella Convenzione Onu sui Diritti dell’Infanzia approvata dall’Assemblea delle Nazioni Unite il 20 novembre 1989.

In Italia la Convenzione è stata ratificata in Italia il 27 maggio del 1991 con la legge 176/91, un documento molto interessante e approfondito, composto da ben 54 articoli. (http://www.camera.it/_bicamerali/infanzia/leggi/l176.htm)

Per verificare che i principi sanciti dall’importante documento siano effettivamente rispettati, le Nazioni Unite chiedono ad ogni Stato di redigere e presentare ogni cinque anni un rapporto.

Per questa ragione, dalla fine del 2000 è attivo in Italia il Gruppo di Lavoro per la CRC che l’anno successivo ha redatto un rapporto sulla condizione dell’infanzia in Italia, supplementare a quello che il Governo Italiano aveva precedentemente presentato alle Nazioni Unite.

In seguito il Gruppo di Lavoro ha deciso di proseguire nella sua opera di monitoraggio, redigendo annualmente un rapporto di aggiornamento che verifica lo stato di applicazione della Convenzione ONU sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza nel nostro Paese (http://www.grupponidiinfanzia.it/wp-content/uploads/2017/12/CS-Rapporto-CRC_06122017.pdf) .

Dai servizi della prima infanzia del Comune di Bergamo nella quale operiamo abbiamo lavorato molte volte in contesti formativi , di rete e interni attorno a questo prezioso documento.

Più di 15 anni fa Franco Zavalloni *si accorse che quasi tutti i bambini e le bambine d’Europa o delle famiglie ricche del Sud del mondo hanno riconosciuti i diritti stabiliti dalla Carta Internazionale dei diritti dell’infanzia (istruzione, salute, gioco…). Agli stessi/e sono pressoché negati quelli che Zavalloni definì DIRITTI NATURALI. Scrisse così un manifesto dedicato ai/alle grandi, spiegando che ai piccoli/piccole non c’era bisogno di spiegare nulla….

“…ai grandi bisogna sempre spiegare tutto quello che i bambini capiscono subito"(Il Piccolo Principe)

*Maestro e dirigente scolastico, creativo ed ecologista, appassionato divulgatore della sua visione pedagogica Gianfranco Zavalloni è stato, dal 2003 al 2008, curatore della rubrica Diritti naturali su ScuolaER. (https://scuola.regione.emilia-romagna.it/focus-scuola/i-diritti-naturali-dei-bambini/i-diritti-naturali-dei-bambini-di-gianfranco-zavalloni)

I/le grandi attraverso questa nuova carta sono esortati a ripensarsi bambini/e:

 

• Cosa si amava fare da piccoli/e?

• Dove si giocava?

• Con chi vi piaceva stare?

Ed ecco di seguito la carta dei Diritti Naturali da lui redatta:I DIRITTI NATURALI DEI BAMBINI E DELLE BAMBINE.

Stefano Sturloni, (https://www.bambinienatura.it/fuori-il-libro/stefano-sturloni-web/)atelierista da oltre tren’anni nelle Scuole Comunali dell’Infanzia di Reggio Emilia ha proposto un’INTEGRAZIONE alla carta dei Diritti Naturali di Zavalloni. (https://mceliguria.files.wordpress.com/2013/02/carta-integrata-dei-diritti1.pdf)

Questa integrazione ci pare molto importante e interessante, e si integra perfettamente con la metodologia seguita nei nostri Nidi Comunali: Il  diritto a «sporcarsi», a «sbucciarsi le ginocchia», a giocare con sabbia, terra, foglie, acqua e sassi, di usare le mani per piantare chiodi e modellare la creta. Non manca poi il diritto «alla schifezza», cioè ad avvicinare, conoscere e amare animali che gli adulti disprezzano, come ragni, rospi.

Nei Nidi Comunali la dimensione dello stare fuori, con varie condizioni metereologiche, diventa parte dell’eplorazione e della crescita che la carta riconosce come diritti primario dei bambini e delle bambine.

Gli Asili Nido sono luoghi dove i bambini e le bambine sono soggetti di diritto, dove la loro crescita è un valore che l’intera comunità deve perseguire, perché siamo consapevoli che sono spazi dove essi imparano a scoprire il mondo che abiteranno, e noi adulti abbiamo il dovere di sostenerli e accompagnarli in questa avventura dando loro il miglior presente e futuro possibile.