12 giugno 2018

La nascita del Festival degli aquiloni a Bergamo

Intervista a Matteo Taramelli, operatore sociale che lavora in ambito di cooperazione nel settore dell'infanzia, delle politiche giovanili e del lavoro comunitario. Da 10 anni aquilonista appasionato.

Com’è nata l’idea di fare un Festival degli aquiloni a Bergamo?

Qualche anno fa, in un caldissimo agosto, il consorzio Sol.Co. Città Aperta mi ha affidato il compito della stesura del progetto per partecipare alla gara d'appalto che affidava le ludoteche cittadine. Nel bando erano richieste innovazioni, idee da aggiungere al sistema che con buoni risultati andava avanti da tempo. E da qui l'idea un po' folle di mettere insieme un pezzo di passione con un pezzo di lavoro: organizzare un festival di aquiloni a Bergamo. Aggiungo che era da poco che il parco della Trucca era stato "offerto" alla città: grandi spazi, pochi alberi... perfetto per provarci!

Ci sono i Festival di Spotorno, Cervia, San Vito Lo Capo… cosa pensi che Bgvola aggiunga al mondo degli appassionati di volo?

Un festival cittadino è sempre un po' più "sfortunato" di uno organizzato in riva al mare, naturalmente perchè rischia di mancare la "materia prima": il vento. Gli aquilonisti nel tempo però hanno trovato un contesto molto accogliente, uno sguardo bellissimo su città alta, la proposta di fare, ogni anno, un breve passaggio con gli aquiloni di fronte alle finestre delle stanze della pediatria nel vicinissimo ospedale Papa Giovanni.

Com’è nata la tua passione per gli aquiloni?

Da bambino appena c'era un po' di vento tentavo in tutti i modi di far volare dei sacchetti di plastica dal balcone del condominio dove abitavo. Diventato più grande, sono stato a Cervia ad uno dei festival organizzato a cavallo tra 25 aprile e primo maggio. Da lì la passione è esplosa. Internet poi, si sa, è ampilificatore di relazioni e connessioni. Al tempo (sono passati in effetti un po' di anni...) non esisteva ancora facebook, ma c'erano i gruppi di discussione. Ho mandato una richiesta di consiglio, e nel giro di pochi settimane avevo conosciuto un mondo piacevole, fatto di persone divertenti, appassionate, disponibili.

Che esperienza è costruire un aquilone con un bambino o una bambina?

È mettere insieme alcune competenze, semplici, di manualità, e alla fine scoprire una cosa magica, cioè che con pochi e facili trucchi sei in grado di costruire qualcosa che vola! Parliamo di libri… “Il cacciatore di aquiloni” è un best seller che è un grande inno alla libertà, e protagonisti sono proprio due giovani, lo hai letto? Credo che ogni aquilonista, anche solo per curiosità, lo ha avuto tra le mani. in effetti la parte "aquilonistica" è solo una sorta di contorno ad una storia bellissima. Consigliatissimo! (Khaled Hosseini, Il cacciatore di aquiloni, Ed.Piemme,2004)

Quali sono i riferimenti culturali a cui si ispirano gli aquilonisti? Ci sono anche aspetti spirituali nella filosofia di un costruttore di aquiloni?

Il mondo degli aquilonisti è un mondo molto variegato, composto da diverse "tribù". Tutte con i loro rituali, le proprie manie, le proprie passioni. accomuna tutti l'amore per la convivialità, per lo stare insieme in spazi aperti, con poi diversi approcci. per quanto mi riguarda, amo gli aquiloni statici. stare seduto su un prato, o su una spiaggia con un cavo in mano, ti fa sentire una sorta di punto di connessione tra terra e cielo. Gli aquiloni in diverse culture sono oggetti rituali per momenti particolari "di passaggio". Andate a vedere quelli giganti che sono lanciati alla festa dei morti in America Centrale, o quelli Maori per la nascita dei bambini e delle bambine. 

Sappiamo che il festival devolve sempre il ricavato ad associazioni di sostegno ai reparti pediatrici dell’ospedale  Papa Giovanni XXIII…

Da dove viene questa scelta?

Dall'idea che anche quando ci si diverte si può tenere acceso un pezzo di testa (e di cuore) e si può fare qualcosa per chi tanto si prodiga per dare una mano in una situazione di fatica e di sofferenza. 

Perché dobbiamo assolutamente fare un giro al festival degli aquiloni di Bergamo?

Perchè si possono vedere in cielo delle cose che uno mai penserebbe di poter vedere in cielo. polipi giganti, strutture tridimensionali, piccoli triangoli di carta velina, piramidi alte 2 metri... nel nostro immaginario l'aquilone è la classica losanga di Charlie Brown. Ma l'aquilone ha qualche migliaio di anni di storia, e una varietà incredibile di forme, di utilizzi, di storie da raccontare. Se volete un consiglio, girate per il campo e andate a chiacchierare con i costruttori,vi racconteranno un sacco di cose interessanti sulla loro passione.

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

 

Infine… che consiglio daresti a Charlie Brown?

Di non mollare mai! assolutamente! Il maledetto albero mangia aquiloni si stuferà ad un certo punto. e comunque... meglio stare alla larga e volare in spazi aperti! E DI NON MANCARE OVVIAMENTE SABATO E DOMENICA A BERGAMOVOLA-FESTIVAL DEGLI AQUILONI DI BERGAMO 2018Vento, aquiloni e giochi all'aria aperta. Una bibliografia dedicata.