26 aprile 2016

Quando le famiglie si aggregano e muovono la città

Innanzitutto, la comunità è un luogo “caldo”, un posto intimo e confortevole. È come un tetto sotto cui ci ripariamo quando si scatena un temporale, un fuoco dinanzi al quale ci scaldiamo nelle giornate fredde. […]. All’interno della comunità […] possiamo rilassarci: lì siamo al sicuro, […]. All’interno di una comunità la comprensione reciproca è garantita, possiamo fidarci di ciò che sentiamo […]. Nessuno dei suoi membri è un estraneo. […] Per noi in particolare, che viviamo in un’epoca priva di valori, un’epoca fatta di competitività sfrenata – dove tutti sembrano intenti a curare solo i propri affari e pochissimi sono quelli disposti ad aiutarci […] la parola “comunità” […] evoca tutto ciò di cui sentiamo il bisogno e che ci manca per sentirci fiduciosi, tranquilli e sicuri di noi”. (Bauman Z., Voglia di comunità, Laterza, Bari, 2001, pp.3-5)

Negli ultimi anni nel territorio della città si sono moltiplicate le esperienze di gruppi di famiglie he si sono unite in gruppi formali (associazioni) e non per dar vita a delle forme di partecipazione dal basso alle realtà dei quartieri.

Il bene comune è il valore che accomuna tutte le realtà in oggetto che vedono nel quartiere l’incarnarsi di una serie di proposte, attività , azioni collettive volte ad abitare i quartieri, a ripopolarne i loro spazi verdi dimenticati, riqualificare spazi pubblici inutilizzati. La maggioranza delle realtà nascono dall’iniziativa di famiglie giovani, dove un elemento di comunanza forte è l’essere genitori di bambini e bambine di età compresa tra 0 e 10 anni.

Un altro elemento che accomuna le esperienze associative della città è un’idea di partecipazione politica fatta di azioni e di iniziative costruite a partire dalla lettura di bisogni o servizi mancanti nel territorio di residenza. Un’alternativa insomma al lamentarsi delle cose che non ci sono e che non funzionano, provando direttamente a realizzarle con un’alleanza fatta di competenze specifiche dei/delle partecipanti e il dialogo con le istituzioni.

Nasce così Labandadellamerenda di Longuelo , che nell’ultimo period ha organizzato una serie di attività caratterizzate dal tema dell’abitare il quartiere come attività in piazza per bambini e bambine con cadenza settimanale, feste nei cortile del quartiere,passeggiate condivise negli orti e all’aperto….

Le Turbomamme di Celadina nascono come esperienza associativa da un laboratorio di cittadinanza attiva nel 2010. Negli ultimi anni hanno organizzato una serie di proposte sul loro territorio come per esempio l’evento “La notte in tenda” che ormai vanta più edizioni e che propone alle famiglie della città di organizzare una nottata condivisa in un parco della città, corsi musicali, animazioni al parco. Da poco tempo esiste anche un gruppo annesso a loro di papa che si chiama “Carga/scarga”. Tra le loro proposte per il territorio ci sono anche corsi di musica e arte per bambini e bambine.

Le Mamme di Loreto e dintorni si legano attorno al territorio di Loreto e principalmente propongono attività aggregative sul quartiere come gli orti comunali. Sono molto interessati all’integrazione delle numerose famiglie straniere sul territorio.

A Campagnola da più di dieci anni c’è il gruppo Creativiamo che gestisce principalmente spazi compiti e spazio gioco per elementari e medie.

In Città Alta trovate La ciurma dei corsaroli, un gruppo informale che utilizza gli spazi del Seminarino e tutti gli altri spazi che il quartiere mette a disposizione organizzando attività e uscite sul territorio con obiettivi aggregative ed esplorativi.

“Più fuori che dentro”si chiama il gruppo di Boccaleone di famiglie che è nato da poco che propone laboratori di teatro nelle scuole e la camminata “Strabocca” nel quartiere.

A Monterosso nasce Spazio MoMo, un gruppo informale nato sotto l’ala dell’Associazione Propolis e che ha come sede invernale il Centro Socio culturale e la piazza come location estiva e che si trova con cadenza settimanale con proposte di gioco libero per bambini, bambine da 0 a 10 anni e famiglie . Scopo principale è la riqualificazione di spazi fondamentali dell’abitare il quartiere.

L’esperienza del gruppo Mothern nasce nel quartiere di Redona attorno allo spazio Edonè .

L’idea che le muove è il pensare e progettare a location adatte ai bambini e alle famiglie sfruttando le competenze creative e progettuali dei membri stessi del gruppo all’interno di eventi della città. Anche nel quartiere di Valtesse esistono varie realtà associative legate alla genitorialità e al vivere il quartiere. Tra questi il gruppo di genitori che gestisce il Parco Solari e iniziative ad esso collegate, il gruppo dei Grilli narranti.

Questi spazi nascono dalla voglia di riprogettare la città tra abitanti grandi e piccoli dei quartieri… Qui sotto tutti i contatti utili per unirvi a qualche gruppo esistente o chiedere consiglio per farne nascere uno nuovo!

Contatti:

Labandadellamerenda, Longuelo:

Turbomamme:turbomamme@gmail.com

Ciurma dei Corsaroli: gaia.bonacina@gmail.com

Mamme Loreto e dintorni, Ilaria.criscuolo@virgilio.it

Più fuori che dentro, Boccaleone : vanessa@bonacina.biz

Spazio MoMo, Monterosso anniperraro@gmail.com

Creativiamo,Campagnola: iugsifor@libero.it

Mothern, Redona

Mamme di Valtesse: castellimarilena@virgilio.it