21 febbraio 2017

Come tutti i bambini

Un interessante video sui diritti dei minori migranti realizzato dalla SIP e presentato il 19 novembre 2016 agli Stati Generali della Pediatria a Firenze.

 

PRESENTAZIONE DAL SITO DELLA SOCIETÀ ITALIANA DI PEDIATRIA

Sensibilizzare gli operatori sanitari e i decisori istituzionali sulla condizione dei minori migranti che arrivano via mare in Italia, sulla loro accoglienza e sulla tutela dei loro diritti, primo fra tutti quello alla salute. E’ l’obiettivo del video “Come tutti i bambini”  realizzato dalla SIP in collaborazione con il suo Gruppo di Studio per il Bambino Migrante e presentato agli Stati Generali della Pediatria che si sono tenuti a Firenze lo scorso 19 novembre.

Per favorire la massima diffusione del video, la SIP e il suo Gruppo di Studio lo hanno inviato nei giorni scorsi ai Presidenti delle Sezioni Regionali della Società con l’invito a utilizzarlo nelle iniziative di formazione promosse a livello locale e in tutte le possibili occasioni (clicca qui per visualizzare la lettera.)

L’intento è favorire una capillare divulgazione dei messaggi chiave contenuti nel video, primo tra tutti il diritto di tutti i bambini stranieri ad essere assistiti dal pediatria di famiglia, indipendentemente dalla storia migratoria e dalla condizione giuridica dei genitori. Un diritto sancito dall’ Accordo  approvato dalla Conferenza Stato-Regioni e PP AA il 20/12/2012, ma ancora largamente disatteso: solo 10 Regioni hanno ratificato l’Accordo e di queste solo 6 lo hanno concretamente applicato; 4 Regioni, pur non avendolo ratificato, lo applicano con modalità diversificate;  tutte le altre attendono indicazioni ministeriali sulle modalità applicative di quanto stabilito dall’Accordo (per approfondire vedi la nota Accesso ai servizi sanitari dei minori stranieri)

“A fronte di un panorama così eterogeneo rispetto all’applicazione dell’Accordo”, spiega il Presidente SIP Alberto Villani  “ribadiamo che la promozione e la tutela della salute dei minori, soprattutto di quelli con particolare fragilità, richiedono attenzione ai bisogni, sinergia tra Istituzioni, interventi appropriati e condivisi, monitoraggio dei percorsi di accoglienza e in modo particolare, sensibilizzazione e consapevolezza collettiva”.